Falso movimento
Per il Natale 2006, ispirandosi a film-spettacolo cult “Falso movimento” l’ambizione è stata quella di alludere a un’ambigua condizione esistenziale che in luogo di offrire libertà reali, blocca le opzioni in una faticosa immobilità permanente. Il moltiplicarsi di illusorie linee di fuga si traduce in uno stallo che ripete inesorabilmente uno sforzo inutile e privo di direzione.
Due sciatori, su un medesimo paio di sci, muovono per direzioni contrarie col risultato di impedirsi qualunque progressione, qualunque movimento, e alludendo per ciò stesso a una ripetizione coatta dei propri inutili sforzi, a una condanna di cui ignorano origini e ragioni.
Ma il manto della neve di assoluta verosimiglianza su cui tentano di scivolare, la nuvola di carta che scende a mezz’aria recando i suoi angeli e angioletti, come su un magico tappeto volante, riconcilia ingannevolmente la scena con la ricorrenza natalizia, restituendo l’illusoria armonia di un’iconografia di circostanza.