Per ignota destinazione
Per il Natale 2005 si è tornati a una rappresentazione molto scenografata, costruita: la scena rappresenta un atrio di stazione la cui ispirazione rimanda all’America degli ’30-40; un luogo di transito per le partenze delle imminenti festività.
In un insieme di stucchi , di marmi, di cristalli, la biglietteria è riinventata come un luogo dove la costruzione architettonica e il decoro suggerisce una condizione di agio, di opulenza e di eleganza.
Per la prima volta anche l’ascensore diventa elemento della scena: con una felice intuizione, i suoi cristalli fungono da “finestre” per la biglietteria che è descritta nei sui dettagli di sportelli, grate, corrimano, scritte luminose. Due manichini, all’interno dell’ascensore, “recitano” da bigliettai.
Su una parete, il quadro arrivi e partenze scandisce orari e destinazioni.
Due panche sono luoghi di sosta e di attesa.
Un grande specchio quadrettato impreziosisce l’ambiente, e diventa tappa di una breve esitazione per ritoccarsi il trucco, per ravviarsi i capelli. Un antico orologio a pendolo, appeso in uno spaccato della specchiera, misura il tempo.
La presenza di una modella viva, secondo un modulo già adottato in qualche precedente occasione, torna a istituire un rapporto tra verità e finzione, tra realtà e artificio.